giovedì 24 novembre 2011

Discorsi intorno al secondo figlio

Secondo mia cognata la riprova per vedere se una mamma è pronta ad affrontare di nuovo una gravidanza e un altro figlio è la reazione che ha al cospetto di una pancia o di un neonato di pochi giorni/mesi. Ecco secondo la sua teoria Caterina rimarrà figlia unica per un bel po’… No, non è che io non mi emoziono di fronte al pancione, io ho adorato il mio pancione e a dire il vero ancora un po’ mi manca quella sensazione di “averla dentro”, avete presente? E non è neanche che i neonati non mi facciano tenerezza però… La verità è che ogni volta che mi trovo in presenza di una neomamma il mio primo pensiero è “come non ti invidio bella mia!”. Già. Non posso farci niente, è che a me Caterina, come è adesso, mi fa impazzire! Cosa ben diversa dal fagottino, urlante e delicatissimo di due anni fa. Insomma adesso ci si parla, se gli chiedo una cosa mi risponde, sì magari non è ancora quello che vorresti sentirti dire ma vedi che ti ascolta, che ragiona. Non è che non mi farebbe piacere avere due figli, anzi fosse per me io ne farei tre, è solo che… il primo anno è dura. Oh se è dura. Se mi dicessero: guarda tu partorisci e poi noi lo prendiamo e te lo ridiamo tra un anno, lo farei subito! Ma poi penso che no, non è vero neanche questo perché anche il primo anno seppure durissimo ha dei risvolti bellissimi. Allattare per esempio, ok non per tutti è una passeggiata e sicuramente non all’inizio, con le ragadi e il resto, ma poi… poi diventa un momento così intimo tra madre e figlio che, beh, non è facile da spiegare però vi dico solo che quando Caterina ha smesso di prendere il latte, lei non ha pianto, ma io sì! E poi ci sono quei momenti di tenerezza infinita in cui ti si addormenta addosso tutto accoccolato piccolo piccolo, e poi ci sono le scoperte, i primi sorrisi, il primo “mammammamammma” che ti fa cascare per terra, i primi passi incerti. Ehhh son belle cose senza dubbio. Se uno pensa a questo invece che al sonno perso, alla stanchezza, alla testa annebbiata, allo sconforto, alle coliche… mah… C’è chi dice “è solo una anno” “passa in fretta” “vedrai che poi ti penti”. Non so… diciamo che ci penserò.

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