venerdì 27 aprile 2012

"Leonaddo" il rubacuori...

Continua la telenovela di "Leonaddo" di cui avevo parlato qui. Pare che tal "Leonaddo" (come lo chiama la PiccolaPeste...) sia un vero e proprio rubacuori... Eh... uomo d'altri tempi "Leonaddo" un vero sciupafemmine di quelli che fanno arrabbiare i babbi!!! :D

Al parco...
Peste - Mamma so miei quetti giochi?
Mela - No amore sono di Sofia, chiedi se puoi giocare a Sofia
Peste - Sofia! Sofia! Sofiiiiiiaaaaaa! Posso giocae co quetti?
Babbo di Sofia - Certo Caterina, gioca pure tanto Sofia è sul monopattino...
Tristano - Posso giocae anch'io?
Babbo di Sofia - Certo che puoi vieni...
Tristano si mette a giocare e in quel momento passa Leonaddo
Leonaddo - No, lascia stare questi giochi. Questi sono di Sofia.
Tristano - Eh ma dov'è Sofia??
Leonaddo - Non lo so ma quetti sono di Sofia che è la MIA amica!
Babbo di Sofia (con uno sguardo della serie "senti caro intanto Sofia semmai è MIA FIGLIA") - Ehi senti un po' Leonardo... ora: MIA AMICA mi sembra esagerato eh!

Ma l'espressione..... impagabile. :)

lunedì 23 aprile 2012

Bollettino di guerra

Il week-end è passato. Il terribile "caccavomito" che si era abbattuto su tutta la famiglia, PiccolaPeste in primis poi a salire, pure. Ogni volta ho la sensazione che lei ne esca vincente e fortificata mentre io e il Prof restiamo cadaveri ambulanti per settimane... Comunque è andata! Oggi torniamo alle normali attività. Di questo week-end di fortificazione ci resterà:
- repulsione al riso in bianco per i prossimi 20 anni
- nuovo DVD Disney, "Lilly e il Vagabondo", visto almeno una volta al giorno (con immancabile commento "Poveiiini" della Peste durante la scena del canile... effettivamente strappalacrime...)
- la forza del branco: tutti uniti, sempre e comunque (anche in tre rantolanti nel lettone...)
E a me personalmente resta (perchè devo finirlo) il bellissimo "Quando vieni a prendermi" di Alessandro Cattelan nella cui storia sono letterlamente rimasta invischiata. Troppo bello, non vedo l'ora di finirlo e al tempo stesso spero che non finisca.
Buon Lunedì!

giovedì 19 aprile 2012

In my shoes...

Queste a sinistra sono le nuove scarpe della PiccolaPeste. Che dire... Buon sangue non mente! Stiamo allevando una piccola sneakers-dipendente, come sua madre e suo padre :)
Del resto cosa volete che vi dica una che si ricorda tutti i modelli di sneakers che ha avuto? Dalle Diadora gialle e blu degli anni 80 (comprate due volte!), alle tennis classic Nike (quelle bianche con la virgola blu), passando per le gazelle, le stan smith, fino ad arrivare a quest'ultimo acquisto (a destra) targato adidas decisamente poco "da signora"... Ma come son belle!!! ;) E' che noi siamo così, abbiamo lo spirito da sneakers... :D
Vi lascio con questo aneddoto legato ad un vecchio paio di adorate sneakers...

Solo per il gusto di raccontarlo...
A volte uno fa delle cose solo per il gusto di raccontarle... siamo esseri umani in fondo, viviamo anche di autocelebrazione. Non so perchè adesso, in una pausa a lavoro, mentre aspetto che Linux faccia il suo dovere, guardando le mie vecchie Stan Smith mi viene in mente questa frase... Forse perchè guardare questo vecchio paio di scarpe mi fa venire in mente un ancor più vecchio paio di scarpe, le mie vecchie Gazelle... erano proprio un bel paio di sneakers. Le classiche, pelle bianca, strisce azzurre. Sapete, le classiche scarpe che uno dice “le metti su tutto”. C’ero legata. Davvero! Ad un paio di scarpe! È quasi assurdo... comunque... erano molto vecchie quando decisi di liberarmene. Non mi decidevo però. Avrei voluto per loro un’ultima avventura, un ultimo viaggio, non so bene, avrei voluto che “rimanessero in vita” anche dopo di me... Portarle finchè non mi si fossero rotte ai piedi mi pareva ingiusto (oltre che antiestetico...) ma anche buttarle nella spazzatura mi pareva una mancanza di rispetto, in fondo mi avevano accompagnato fedelmente per anni e chiuderle in una scatola in soffitta? No, sarebbe stato peggio di qualsiasi cosa per loro che avevano corso sui prati e giocato con la sabbia del mare... Così mentre decidevo arrivò l’estate, di nuovo, e di nuovo le mie Gazelle “andavano su tutto”, come facevo a buttarle? Alla fine dell’estate partimmo per la Francia, due settimane, di cui una in giro per Bretagna e Normandia e una a Parigi, decisi che sarebbe stata la loro ultima avventura, una volta a Parigi le avrei lasciate là, non sapevo ancora nè dove nè come ma decisi così e le misi in valigia. La vacanza volgeva al termine ed io non avevo ancora deciso... una mattina decidemmo di fare shopping e fu in quell’occasione che dentro un adidas store vidi loro, le vecchie Stan Smith che indosso, erano bellissime nella loro semplicità di bianco e verde, con i loro skretch che mi ricordavano tanto le scarpette che avevo alle elementari... le comprai. Una volta a casa salutai le mie scarpe e le riposi nella scatola delle nuove, il passaggio di testimone era avvenuto, adesso mi rimaneva solo da decidere cosa farne. La mattina dopo, era il nostro ultimo giorno a Parigi, decidemmo di fare una passeggiata nel quartiere di Belleville e da lì andare al cimitero monumentale del Pere Lachaise, sì proprio quello in cui riposano Oscar Wilde, Modigliani, Jim Morrison... portai con me anche la scatola con le vecchie scarpe decisa a dargli degna sepoltura assieme a questi grandi nomi, ma poi, una volta nel quartiere, mi resi conto di quante persone avessero ai piedi scarpe in condizioni peggiori di quelle che io stavo per buttare e così decisi che le avrei “appoggiate” con tutta la scatola in un cestino proprio di fronte al cimitero, chissà magari potevano servire a qualcuno. All’uscita del cimitero guardai dentro al cestino, non c’erano più nè la scatola nè le scarpe, non so che fine abbiamo fatto ma... a me piace pensare che passeggino ancora per le strade di Belleville. E mi piace pensare che ogni volta che guarderò le foto di Parigi oppure un vecchio paio di sneakers ricorderò questa storia e la racconterò, solo per il gusto di farlo.

Siamo Pronti? Non siamo pronti...

Una tranquilla serata in famiglia...
Prof - Che dici Caterina lo vorresti un fratellino?
(...)
Mela - Cate amore, rispondi a babbo
Prof - Ti piacerebbe avere un fratellino?
Cate - Sì babbo, sì un flatellino!
Prof - Sei sicura?
Cate - Siiiiiii babbo! Siiiiii evviva!
Mela - Beh che entusiasmo!
Prof - Ma poi devi essere brava col fratellino, lo devi far giocare con le tue cose, insieme a te...
Cate - Siiii! siiii! Babbo lo boglio!
Mela - Ma se fosse una sorellina?
Cate - No la sorellina. Il fratellino boglio...
Mela - Eh ma è uguale amore, potrebbe essere una sorellina...
Cate - No mamma, no la boglio la soellina, boglio il flatellino!
Mela - Ok....
Prof - ....non siamo pronti...
Mela - ...no, no... decisamente no... questa se è femmina gli fa lo scalpo...

mercoledì 18 aprile 2012

La pasta e fagioli di Nonna Dina

Va da sè che ogni ricetta nasconda una storia. Il bello di cucinare in fondo è proprio quello no? Ricreare profumi e sapori che ci portano immediatamente in qualche altro posto, nello spazio e nel tempo. La pasta e fagioli di mia nonna a me riporta alla mente quelle domeniche di novembre, piovose, grigie, le tovaglie a quadri del nostro ristorante, le famiglie riunite attorno a quei tavoli, chè quando ero piccola io si usava andare al ristorante tutti insieme la domenica, un tavolino basso in un angolo della cucina, piena di vapore e di ordinazioni e una bambina con le treccine, seduta a quel tavolo con la sua seggiolina e un piatto di pasta e fagioli fumante davanti. A volte mia mamma si sedeva accanto a me, a volte se c'era da fare mi lanciava uno sguardo o un sorriso mentre aiutava mio padre. Invece mia nonna Dina, la "cuoca", quella che si alzava alle 6 e si riposava solo un'ora il pomeriggio (perchè poi bisognava preparare la cena), quella che non metteva mai piede in sala, quella che non si sarebbe mai fatta vedere da nessuno con la cuffia e il grembiule ("mica come questi sceffe moderni che pare che manco la fanno loro! Che so sempre a chiacchiera da un tavolo all'altro...") non mancava MAI e dico MAI di dire "fatela assaggiare alla figliola la pasta e fagioli, se è buona per lei, va bene per tutti!" inutile dire che la "figliola" (in toscano bambina...) ero io. Perchè lei era così, convinta che io fossi una buongustaia, convinta che riconoscessi anche una spezia in più o un granello di pepe in meno e aveva ragione. Perchè a me di quelle paste e fagioli è rimasto stampato nei sensi l'odore, il sapore, il colore, la consistenza, così come tutte le altre prelibatezze che cucinava mia nonna. E l'altra sera quando ho visto Caterina mangiare la pasta e fagioli con la stessa gioia che avevo io, fermandosi a gustarla e annusarla ho avuto la certezza di aver fatto un buon lavoro... ma bando alle ciance, ecco la ricetta (scusate non ho dosi precise, io so di quelle che fa a occhio, non mi odiate :)):

Pasta e Fagioli, la ricetta...

Innanzitutto i fagioli, a me piacciono i cannellini per la pasta e fagioli ma anche un misto borlotti e cannellini va benone, l'importante è che siano lessati da voi, lo so ci vuole una vita però so più buoni e poi ci serve l'acqua per cuocere la pasta.
Poi ci vuole uno spicchio d'aglio, una patata o più dipende da quanti siete (in genere una patata di medie dimensioni va bene per 2 persone) e il "soffritto" come lo chiama mia nonna e cioè un trito di cipolla, carota e sedano che lei mette praticamente ovunque. Un cucchiaio di salsa di pomodoro e rosmarino. Ah e ovviamente i "fischietti" cioè il formato di pasta da "pasta e fagioli".
Considerato di aver già lessato i fagioli un po' al dente, in abbondante acqua (leggermente salata, io salo tutto a ultimo...) mettete in un tegame o pentola a pressione un filo d'olio e l'aglio, quando l'aglio comincia a dorarsi lo tolgo e metto il soffritto e la patata a tocchetti, sfumo con l'acqua dei fagioli (io non amo molto il vino bianco...) quando riprende bollore metto la salsa di pomodoro che deve essere poca giusto per dare colore e i fagioli con un po' della loro acqua ma non tutta! Chiudo la pentola a pressione e cuocio giusto il tempo di ammorbidire la patata e i fagioli (5 minuti circa), con la pentola normale forse ci vorrà 15 minuti, non molto comunque. Quando apro la pentola assaggio e aggiusto di sale, poi prendo una parte della pasta e fagioli e la frullo col minipimer riducendola a crema e la rimischio con quella a pezzi. Dopodichè cuocio la pasta nell'acqua dei fagioli, se è troppo sciocca la ri-salo e quando è al dente la scolo un po' e la butto nella pentola per finire la cottura e far insaporire, a questo punto metto anche il rosmarino che dà il caratteristico odore. (Se piace anche il peperoncino ci sta, ma noi per ovvi motivi l'abbiamo bandito dalle preparazioni, mettiamo un po' di olio piccante fatto in casa a crudo direttamente nei nostri piatti).
Fine. Pare laboriosa ma in realtà è semplice e soprattutto è a prova d'errore infatti separando tutte le cotture non si rischia di avere fagioli crudi e pasta scotta e si può farla anche in più riprese, che con i tempi stretti e i bimbi urlanti non è cosa di poco conto.
Adesso vorrei avere una di quelle belle foto di un piatto fumante da postare ma l'altra sera non ho fatto proprio a tempo... Comunque buon segno no!    

martedì 17 aprile 2012

Cose belle... 3 in una sera!

Eh si ieri sera è stata una gran serata! Che devo dire, dopo la giornata abbastanza di mer.. ci voleva proprio!
1) Ho fatto la pasta e fagioli... ed è venuta GALATTICA! Ora non è che io sia la maga dei fornelli ma quando mi vengono fuori ste cene mi gaso abbestia :)
E la cosa più bella è stata vedere la PiccolaPeste (che dire buongustaia è riduttivo! Potrebbe scrivere le recensioni per il Gambero Rosso da quanto è schicchinosa...) mangiarne un piattone e continuare a dire "Mmm..buona mamma ketta patta e facioli!"
2) Pipì sul WC con il riduttore per ben due volte!!! E l'ha chiesto lei eh... So soddisfazioni anche queste!
3) Finito di leggere "La notte ha cambiato rumore" di Maria Duenas. Consigliatissimo. La storia non sarà il massimo dell'originalità, ma è scritta benissimo, ogni capitolo fa venire voglia di cominciarne un altro e anche se i colpi di scena sono sempre ben misurati e prevedibili il libro non annoia mai, anzi ha la capacità di calare completamente il lettore nella storia e questa, secondo me, è una cosa che "fa la differenza" tra un libro mediocre e un buon libro e questo senz'altro appartiene a quest'ultima categoria.
Beh... Buona giornata!

lunedì 16 aprile 2012

Beata te che c'hai la femmina...

Ok siete tutti avvertiti questo è un post di sfogo. Sì perchè mi sono un po' stufata delle frasi "sessiste" applicate ai bambini, o meglio volte a giustificare alcuni comportamenti dei bambini. Mi spiego meglio, sono stufa di sentire frasi tipo "eh ma che vuoi i maschi so così..." dalla madre di un nano treenne che cerca di disarcionare (non riuscendoci peraltro...) la peste dallo scivolo, non è che i maschi sono così cara la mia bella sono i bambini maleducati ad essere così! Oppure ancora "Vieni via Luigino non vedi che le bimbe giocano con i tegamini! Vieni qui con le tue ruspe!" ma se Luigino avesse ambizioni da chef??? Manco a dirlo! I maschi con le ruspe devono giocare! E così via... Di luogo comune in luogo comune... Non so nemmeno più quante volte ho sentito la frase "Ah... beata te che c'hai la femmina..." nonostante la "femmina" in questione sia stata sporca di fango e appesa a qualche gioco che manco Tarzan e il "masculo" oggetto di lamentela stesse tranquillo nel suo passeggino a leccarne le rifiniture con aria beata... Non ne avete idea! Oppure ancora "Eh che c'entra le femmine sono più graziose, vuoi mettere, solo per vestirle!" vestirle??? Ma cosa vi pensate che io e la Peste facciamo le sfilate nel week-end? Quella già scappa mentre la vesto se gli metto la tuta, figuriamoci agghindarla con vestiti e fiocchetti! E del fatto che i suoi vestiti non li vogliono neanche alla caritas a momenti, ne vogliamo parlare? E comuque mi sono rotta! Se una femmina è tremenda diventa "un maschiaccio" se un bimbo è più tranquillo è "una femminuccia", se una bimba è tutto zucchero con le codine e (Diocenescampi!) lo smalto alle unghie è "proprio una donnina!" se un bimbo è un maleducato e manesco è "proprio un ometto!". Ma che esempio stiamo dando a questi bambini? Cosa insegnamo loro?
A questo proposito vorrei segnalare questo bellissimo articolo su genitoricrescono.

venerdì 13 aprile 2012

Mi so sbajata...

Ieri sera torno dal lavoro e trovo la PiccolaPeste con addosso i pantaloni del cambio e le ciabattine che tengo al nido... Mmm... Brutto fumo fa la pipa...
Mi giro e sopra al termosifone c'erano i pantaloni della tuta che gli avevo messo la mattina (fortunatamente di colore nero...) e le scarpe da ginnastica che da quanto erano sporche sembrava fossero cascate dentro una latrina (avete presente la scena del film "Millionaire" in cui il bimbo si butta nella latrina per andare a farsi fare l'autografo dal suo attore preferito? Quella.).
Chiedo al nonno "Cosa è successo?" risposta "Ha detto la maestra che è cascata dentro ad una pozza in giardino, ma l'hanno cambiata subito eh", beh me lo auguro saranno stati 6°.... Comunque, il nonno va via e decido di indagare sull'accaduto:
Io - Cate amore che è successo? Sei caduta dentro una pozza?
Peste - Ho fatto splashe!!!
Io - Ho capito ma come hai fatto? Sei caduta? Ti hanno spinto?
Peste - No mamma, ho fatto splashe!
Io - Ma devi stare attenta... mentre giochi devi guardare dove...
Peste - Nooo, mamma, io ho fatto splashe, co i 'tivali di gomma!
Io (?) - Amore ma... avevi le scarpe da ginnastica... eccole qui!
Peste (le guarda e ride) - Uh! Uh! Mamma! Mi so sbajata!!! Uh! Uh!
E lì a ridere....
Voi che gli avreste detto? Io mi so messa a ridere! E' che proprio mi spiazza :D
 

giovedì 12 aprile 2012

Nell'ultima settimana...

Nell'ultima settimana:
  • siamo passati da 20° a 0° nel giro di una notte
  • è tornata la neve in montagna
  • abbiamo rotto 5 uova di Pasqua
  • abbiamo trovato 20 scuse diverse per non andare alle altalene (che con 4° e il vento di tramontana non sono proprio consigliate...)
  • abbiamo ritirato fuori le giacche a vento e i cappelli già lavati e riposti nell'armadio
  • siamo diventati dei fanatici del vasino/riduttore (ci si siede anche se non deve fare niente... così per empatia...)
  • abbiamo fatto 2 ore e mezzo di macchina con PiccolaPeste in versione chiacchierina per andare a trovare degli amici
  • abbiamo fatto 2 ore e mezzo di macchina con PiccolaPeste in versione collassata di sonno per tornare da casa degli amici
  • ho fatto la targa nuova e il libretto di circolazione nuovo del Liberty per la modica cifra di 80euro
  • ho fatto il collaudo alla macchina per la modica cifra di 70euro
  • ho messo 30euri di benzina (di più mi rifiuto di metterne anche se praticamente ci esco dalla riserva mentre fino all'anno scorso era mezzo serbatoio)
  • ho maledetto, nell'ordine: la pompa di benzina, il petrolio (generico), gli sceicchi, tutti i politici, il sistema globale.... ho meditato anche di vendere la macchina.... e il Liberty...
  • ho passato la notte quasi in bianco causa tosse
  • ho rischiato la crisi coniugale causa la notte passata in bianco
  • ho ringraziato Dio... il cielo... il fato... e mio marito, per la splendida creatura che al risveglio mi sbaciucchia e mi dice "mamma!" con gli occhi pieni zeppi di gioia.

martedì 10 aprile 2012

Di sonno e letti da grandi…

Che la PiccolaPeste non sia mai stata una gran dormigliona ormai è cosa nota, diciamo che comunque da dopo i 18 mesi e in generale dopo i 2 anni la cosa è migliorata notevolmente, ci mette un po’ di più ad addormentarsi però diciamo che la percentuale delle notti in cui si sveglia rispetto a quelle in cui non si sveglia si è ribaltata, adesso sono più quelle in cui dorme e questo è già una cosa degna di nota! Ormai mi so messa l’anima in pace con tutte quelle mamme i cui figli già dormivano tutta la notte filata già a tre mesi ma che volete fare… ognuno ha le sue caratteristiche, del resto la Peste rispetto a loro ha avuto il dono della parola molto presto per cui mi consolo così: mia figlia non dorme ma sarebbe in grado di mettere a letto 10 bimbi raccontando ad ognuno 2 favole diverse... Eh son cose lo so...
Al momento comunque non sono le ore si sonno il mio dilemma quanto piuttosto: quando si mette a dormire un bambino nel letto “da grandi”?  A che età mi pare riduttivo perché credo che ogni bambino affronti le varie tappe in tempi diversi, mi interessa più che altro capire l’atteggiamento. Cioè quali sono i campanelli d’allarme che fanno capire che un bimbo è pronto al passaggio di letto? Io per adesso non ho tolto neanche la spondina al lettino perché Cate nonostante i risvegli è sempre stata più il tipo “ti chiamo” piuttosto che il tipo “mi butto”, mentre ho notato che quando si addormenta cerca molto il bordo del letto come quand’era piccolina (e come sua madre del resto…), quindi togliere la spondina mi pareva male ecco. Non bastasse questo a confondermi le idee, facendo un giro sul sito IKEA, ho visto che ci sono dei lettini “intermedi”, letti fatti come quelli dei grandi ma più piccoli, tipo 160x70 contro i 120x60 del lettino con le sbarre e i 190/200x90 dei letti singoli classici… che dire… confusione! Voi cosa ne pensate? Trovate utile il lettino intermedio o passereste subito al singolo? E quando?

Pasquetta e record

Ieri Pasquetta a casa di amici, amici con tre figli (7, 5 e 2anni e mezzo) più la PiccolePeste = quattro "forze della natura" in una stessa casa... La giornata è stata costellata di piccoli grandi record:
1) Scambio delle rispettive uova di Pasqua, apertura confezione, rottura uovo, montaggio sorprese, ingurgito di metà uovo primachechiunquedegliadultiriuscisseadire "Hey! Molla la cioccolata prima di pranzo!!!!".... 30 secondi netti.
2) Pipì nel riduttore... 3 per la PiccolaPeste (che c'aveva preso gusto a sentirsi grande :)), 1 per la Bea che ha voluto provare anche lei il riduttore presa dall'euforia del momento!
3) Totale di volte in cui è stata ripetuta la frase "è MIO!" "NO! MIO!" "UAHHHAAA!"... almeno 1milione
4) Ora del tracollo delle pesti... 16:15 Cate, 17:00 Bea, i due "grandi" probabilmente hanno messo a letto loro i genitori :D
E' stata una Pasquetta entusiasmante!

giovedì 5 aprile 2012

Comunicazione di servizio

Premesso che in questo blog non si fa pubblicità a nessuno e che nulla me ne viene quando cito, per esempio, le cose che compro o che consiglio di avere... ecco premesso ciò...
Dovevo farvi vedere questa bici, non è bellissima?
E' una bicicletta pedagogica ma soprattutto è il regalo di Pasqua della PiccolaPeste!!! Non vedo l'ora di fargliela trovare e vedere che faccia fa :)
Anche perchè a dire il vero il fatto che non sia una bici "tradizionale" un po' mi inquieta... speriamo bene! Voi che ne pensate?
Se vi interessa io l'ho presa qui e al di là della bici consiglio ai neogenitori di farci un giro comunque perchè ci sono delle cose veramente simpatiche e utili.

lunedì 2 aprile 2012

Un'ora per la Terra

Venerdì quando sono andata a prendere la PiccolaPeste a scuola la maestra mi ha consegnato una candela dicendomi "Domani sera dalle 2030 alle 2130 spegnete le luci in casa, è l'ora della Terra e noi aderiamo così, non preoccuparti loro sanno già cosa fare" e con "loro" intendeva Caterina che era lì in piedi accanto a me e reclamava la sua candela. Siamo andate al parco, la candela è finita in borsa e non ci abbiamo più pensato finchè il Prof a casa, vedendola spuntare da una tasca mi ha chiesto cosa ci facessi con una candela... Gli ho detto quello che mi aveva detto la maestra e lui ha fatto il suo famoso "mmm..." da scettico...
Sabato sera dopo cena, abbiamo sparecchiato e ho detto a Caterina di prendere la sua candela e di prendere qualcosa che le interessava perchè poi avremmo spento la luce e la TV non l'avremmo riaccesa fino al momento di andare a nanna, perchè era "L'ora della Terra" come aveva detto la maestra. L'ho guardata negli occhi e ho visto che aveva capito! Dopo poco è tornata dalla cameretta col libro di Giulio Coniglio, quello di Biancaneve e quello di Winnie Pooh, poi ha preso la sua Pippi (una delle sue bambole) e si è seduta con noi, abbiamo acceso la candela e (apparte un primo momento in cui ha intonato Tanti Auguri a te... proprio non resiste quando vede una candela!) abbiamo letto le storie che ha voluto, mimando le voci e facendo le ombre!
Insomma, la cosa non è durata proprio un'ora, perchè ancora non ha proprio il concetto di tempo e era l'ora di andare a dormire... Però... Però aveva ragione la maestra "loro" sanno cosa fare. E loro lo sanno perchè noi adulti glielo insegnamo. E se Caterina è stata capace di stare con la luce spenta, così come è già capace di buttare la carta in un secchio e il cibo in un altro, perchè glielo abbiamo insegnato, io credo che si possa fare molto per la terra insegnando alle generazioni future il rispetto, l'amore, la bellezza della natura, la sua fragilità e la necessità di prendersene cura. Forse spegnere la luce per un'ora non cambierà le sorti del pianeta, ma leggere negli occhi di tua figlia che quello che avete fatto insieme è importante l'aiuterà a crescere con la consapevolezza che anche un piccolo gesto se portato avanti con convinzione può fare la differenza.