mercoledì 23 ottobre 2013

Chi arriva e chi se ne va...

A una settimana esatta dall'arrivo di Annalisa è venuta a mancare la mia "mitica" ZiaIlia, dico mitica non a caso e scrivo ZiaIlia non a caso perchè Lei era veramente una donna mitica e ZiaIlia perchè, per me, è sempre stato il suo nome con Zia attaccato a Ilia, anche se in realtà era la zia di mio padre. ZiaIlia è sempre stata un esempio per me perchè nonostante i suoi 93 anni era una "donna moderna", era vissuta da donna moderna in un epoca e in un contesto, quello di un piccolo paese, in cui la modernità e l'emancipazione femminile non erano viste proprio di buon occhio. ZiaIlia contrae la poliomielite da piccola, giorni di febbri altissime lasciano una bimba con difficoltà di linguaggio e la mascella leggermente bloccata, problemi che col tempo verranno superati del tutto perchè non di tipo neurologico ma muscolare, ma che in quel momento e in quel contesto storico di ignoranza determineranno il suo futuro; viene infatti allontanata dalla scuola del paese e mandata a studiare in un collegio femminile gestito dalle suore che si occupa anche di bambini sordomuti. Questa scelta sicuramente crudele da parte della famiglia sarà la sua rivincita. Ben presto infatti ZiaIlia si dimostra molto più intelligente del previsto e da alunna, con gli anni diventa insegnante per i bambini sordomuti, nel frattempo per poter restare a studiare deve diventare novizia, ma fare la suora non è proprio nelle sue corde e così non prende i voti e torna a casa. Ma il paesello e la famiglia che ha "rifiutato" quella bambina in difficoltà va stretto a questa ragazza troppo "acculturata" per l'epoca, purtroppo però la guerra incombe e lei è costretta a restare, ma non appena la guerra finisce decide di metter su un negozio di alimentari, le persone non hanno più niente e tutto è in ripresa, gli affari vanno bene e lei si compra una delle prime lambrette in circolazione, sicuramente è la prima donna che fa consegne in lambretta, inoltre comincia a viaggiare, Roma soprattutto, ma anche Firenze, Pisa, Assisi, la sua sete di conoscenza non ha limiti, legge, va al cinema, a teatro, i ragazzi e metter su famiglia è l'ultimo dei suoi pensieri. Intanto sua sorella (mia nonna) che nel paesello c'è restata ed incarna perfettamente lo stereotipo della brava "donna di casa" mette su famiglia, ma non è molto fortunata, il primo figlio muore ad appena 1 anno, il secondo nasce morto e quando finalmente nasce mio padre lei è così provata fisicamente e psicologicamente che cade in depressione. Sarà ZiaIlia ad occuparsi del neonato, a svegliarsi ogni notte per scaldargli il biberon, a cullarlo, a consolarlo, quella donna mai stata nè moglie nè madre alleverà suo nipote come fosse figlio suo. Gli anni passano e ZiaIlia si sposa ormai quarantenne, non avrà figli ma per suo nipote e poi per me, la figlia di quel nipote cresciuto come un figlio, sarà sempre un punto di riferimento. Ho dei bellissimi ricordi legati a mia ZiaIlia, come il suo bellissimo presepe che ogni anno arricchiva di nuovi particolari fino a raggiungere quasi le dimensioni di una stanza, o i pomeriggi passati a ritagliare i testi delle canzoni dal TV Sorrisi e Canzoni con cui riempiva i quaderni che accompagnavano le sue cassette con i successi discografici degli anni 60-70-80... oppure i suoi compleanni, lei sì che sapeva festeggiare! Ed è questo l'ultimo ricordo che voglio avere di lei, la festa per i suoi 93 anni, ad Aprile, dove a fine festa nella sua cucina con il suo sorriso ironico mi disse "Sono felice, ho vissuto a lungo e bene, ma adesso... sono stanca. Che cosa ci faccio ancora qui?". Da quella sera, quasi avesse deciso, ha cominciato a peggiorare finchè finalmente (o forse no non so...) la sua domanda a trovato una risposta.


  

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