venerdì 12 dicembre 2014

L’anarchia della secondogenita

Ehi tu, secondogenita, senti un po’… Tu che vaghi per la casa blaterando nella tua strana lingua gutturale, che non ascolti nessuno. Tu che “no” lo sai dire benissimo ma quando lo dicono a te magicamente ne dimentichi il significato. Tu, lavativa fino al midollo, tu che se ti chiediamo che fine fanno le cose che alla zitta fai sparire alzi le spalle e dici “boh”. Tu che ti getti addosso a tua sorella mentre guarda i cartoni animati come un domatore che mette la testa dentro le fauci del leone, tu che se tua sorella si avvicina sei capace di buttarti a terra e piangere quando è ancora a un metro di distanza. Tu, secondogenita, Gran Dama, anarchica fino al midollo, che te ne sbatti delle regole e delle convenzioni. Tu col fisico di un panzerotto con i piedi ti aggiri furtiva e silenziosa che neanche un furetto. Tu, che getti le braccia al collo al Prof chiamandolo “mamma” con gli occhi pieni d’amore e poi guardi me con aria di sufficienza biascicando un “babbo” poco convinto, questa è anarchia, ricordatelo. 

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