mercoledì 27 aprile 2016

Io sarei anche minimalista ma…

Che io, di natura, sarei anche una persona minimalista. Non è che non mi piacciano gli oggetti o che riesco a farne a meno è solo che riesco a non "strafare", che non è poco è di questi tempi. In più odio gli sprechi, già, mi mandano il sangue al cervello. Per me avere due cose o più che assolvono la stessa funzione pare inutile, comprare una cosa nuova per sostituirne una ancora funzionante un’assurdità. Con queste premesse dovrei vivere nel minimalismo più sfrenato… E invece no. Il motivo è semplice: sono figlia di un accumulatore seriale. Non siamo ancora ai livelli che non si entra in casa dalla roba stipata che c’è ma… credetemi se vi dico che è solo perché abbiamo altri posti (garage/cantine) da riempire. Insomma è una battaglia persa, io sistemo, riordino, classifico e infine, siccome qualcosa si può buttare ma buttare roba nuova o funzionante proprio non ce la faccio, ridistribuisco. Così succede che quando io ho finito, lui ricomincia. Il problema non sarebbero nemmeno la quantità di inutili cianfrusaglie che propina alle mie figlie, quelle le butto senza rimpianto, o quelle che propina a me, in tre natali ho ricevuto ben due affetta verdura e una macchina per fare il pop corn, il problema è che io le verdure le affetto col coltello e i pop corn quelle due tre volte l’anno in cui li facevo, li potevo fare benissimo con pentola e coperchio come ho sempre fatto. Il problema è che lui non butta niente. N.I.E.N.T.E. Dice che "non si sa mai può tornare utile". Odio questa frase. Io ho un mantra completamente diverso: tutto quello che non è stato utilizzato negli ultimi due anni vuol dire che non serve. Semplice no? Ovvio che ci sono delle eccezioni ma credetemi, sono veramente poche. E comunque è una contrattazione continua, se riesco a fargli buttare via qualcosa, ancora prima che riesca a ripulire e riordinare l’angolo svuotato, lo trovo di nuovo occupato e così via. Ed è proprio questo il problema, non gli oggetti in sé ma la privazione dello spazio. A cosa serve una casa grande se un intero piano è invivibile? A cosa un garage se non ci si può mettere l’auto? A cosa una cantina se non hai neanche il coraggio di scenderci per la paura di quello che può esserci? Insomma è una guerra e in guerra si sa chi la dura la vince e io non sono una combattente, dopo un po’ mi arrendo, penso che in fondo è roba sua e che se voglio posso fare decluttering a casa mia ma non a casa degli altri e si… in fondo in fondo penso anche che è mio padre e che se ha tenuto la culletta di vimini dove dormivo appena nata forse è perché per lui è un bel ricordo.

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